Loading...
  • Strada del vino dell'Alto Piemonte

    NO-VC-BI

Anche l'Alto Piemonte ha le sue strade del vino. Ne abbiamo tracciata una per voi, creando un ideale percorso enoico che attraversa tre province.
Per chi sogna giornate on the road tra colli e cantine, come farebbero i protagonisti del film "Sideways".


Un buon punto di partenza è Oleggio, località prossima all'aeroporto di Malpensa situata al confine orientale dei colli novaresi.

1.

Da qui si procede sulla SP 18/A, dove in breve si incontrano subito i primi vigneti e produttori locali. Il Roccolo di Mezzomerico è un edificio sorto sui ruderi di un’antica fortezza e ospita l'omonima azienda vinicola che produce attualmente più di 10 etichette. Oltre al nebbiolo, in purezza oppure con tagli di bonarda e vespolina, vengono imbottigliati il bianco da uve Erbaluce e alcuni vini passiti che rappresentano l'eccellenza del marchio.

2.

Proseguendo sulla SP18 rallentate l'andatura per godervi il paesaggio, che attraversa la collina e fornisce incantevoli scorci tra vigneti e cascinali, boschi, case rurali e agriturismi. Si svolta poi sulla SP19 e costeggiando i campi da golf presso Bogogno si arriva a Santa Cristina, dove è consigliata la sosta al belvedere della Chiesa parrocchiale.

Fonte:Flickr.com

3.

Raggiunta la piccola città di Borgomanero, si seguono le indicazioni per Boca e in pochi minuti si risale sui rilievi collinari raggiungendo la località nota per il suo vino e per il Santuario progettato da Alessandro Antonelli (le spoglie del grande architetto si trovano proprio nel cimitero locale).

E' arrivato il momento di indossare delle scarpe comode che non hanno paura di un po' di polvere vulcanica ed iniziare un giro in vigna! Svoltando a sinistra al bivio della strada per Montalbano, si arriva in breve nelle aree denominate “Cerri” e “Meridiana”. Qui si passeggia tra i curatissimi filari dell'azienda Le Piane, a capo dei quali si trovano coppi in ceramica con poesie e figure di un artista locale. L'atmosfera è silenziosa e meditativa e il paesaggio vitato è interrotto solo da una piccola casa gialla che nel periodo estivo diventa un bed and breakfast. La fortuna di questa zona è il terreno porfido di origine vulcanicà unico nel suo genere in Italia, che insieme ad un particolare microclima garantisce la nascita di un vino eccezionale.
La genesi di quest'area è riconducibile ad una recente scoperta: nel sottosuolo è presente il condotto magmatico di un supervulcano fossile risalente a 300 milioni di anni fa. Nella zona che comprende Valsesia e Valsessera fino a lambire il lago Maggiore, è possibile vederne le tracce e respirarne l'antica presenza che ancora oggi influenza il paesaggio ed i suoi frutti. Maggiori informazioni su Supervulcano.it
Con una piccola deviazione è possibile raggiungere l'azienda vinicola Barbaglia, dove degustare un ottimo Boca d.o.c. e alcuni rari esempi di metodo classico della zona.

Fonte:bocapiane.com

4.

Dopo aver fatto un po' di movimento, è ora di pensare a rifocillarsi. Per farlo ci si sposta a Gattinara, dove sotto i portici del centro troviamo l'osteria con cucina tipica "La Brioska". Il menù cambia quasi giornalmente, a seconda della stagione e della disponibilità di materie prime fresche. La cucina è quella tradizionale piemontese: diversi assaggi di antipasti, paste fresche ripiene, zuppe, risotti tra i quali il risotto al Gattinara. Tra i secondi bolliti misti, stufati, bagna cauda e le carni di scottona piemontese. La carta dei vini comprende un'accurata selezione di tutti i produttori della zona. Naturalmente suggeriamo di provare il Gattinara d.o.c.g.: vino dal colore rosso granato con leggere sfumature aranciate, al naso risulta fine, gradevole, speziato con lievi sentori di viola; Il sapore è asciutto, armonico, con caratteristico fondo amarognolo; invecchia per un minimo di 35 mesi di cui almeno 24 in legno.

5.

Dopo aver assaggiato il Gattinara, si va a scoprire il terroir che lo genera. Esistono vari itinerari nella zona, ma il luogo più comodo e rapido da raggiungere è la Torre delle Castelle: testimonianza di un complesso fortificato medievale, domina l'abitato e fornisce un bel colpo d'occhio sulle colline circostanti. Anche se il luogo più rappresentativo e scenografico dove recarsi è senz'altro il vigneto denominato "Molsino", di proprietà dell'azienda Nervi e raggiungibile imboccando Via delle Vigne. Si tratta di un anfiteatro esposto a sud affacciato sulla pianura e dominato alle spalle dalla sagoma del Monte Rosa. Camminando fino alla sommità della collina a piedi, la visuale di cui si può godere è notevole da ogni angolazione. Un patrimonio naturale davvero invidiabile, che non a caso ha attirato l'attenzione anche al di fuori dei nostri confini: Nervi infatti è ora di proprietà di alcune famiglie norvegesi, che proprio qui hanno deciso di investire alcuni anni fa. In Corso Vercelli 117 è possibile visitarne sede e cantina, mentre in Corso Valsesia 112 si trova l' Enoteca regionale, che offre bottiglie locali e di altri vini della zona a prezzi economicamente vantaggiosi.
Risalendo Corso Valsesia fino al numero 277 troviamo infine la sede di Antoniolo, produttore storico e pluripremiato che è riuscito a difendere la tradizione attraverso gli anni più difficili, tenendo sempre ben dritta la barra della qualità.
Dalla sapienza e dai preziosi vitigni strategicamente posizionati nascono capolavori come il Gattinara Osso San Grato, eccellenza assoluta tra i nebbioli dell'Alto Piemonte.

Fonte:nervicantine.it

6.

Si riparte seguendo la SP142 in direzione di Biella e in breve si arriva alla successiva destinazione: Lessona. Questo è anche il nome della d.o.c. anche detta "vino d'Italia", perché fu scelto dal Ministro delle finanze Quintino Sella, al posto dello champagne, per brindare all'unità d'Italia dopo la presa di Roma nel 1870. E Sella è anche il nome della Tenuta dove ci dirigiamo, che produce vino dal 1671 e oggi rappresenta un'eccellenza della viticoltura a livello nazionale. Bevendo il Lessona, assimiliamo anche il suo terroir, composto da sabbie plioceniche di deposito marino, con porfidi rossi di origine vulcanica e presenza di sabbie e argille di origine marina. In queste zone si produce anche un'altra rarità enologica, il Bramaterra: questo vino si distingue per contemplare un taglio di uva Croatina.

7.

Per completare il nostro tour è indispensabile aggiungere un'ultima tappa. Si ritorna verso est, ma utilizzando un altro percorso (vedere mappa in fondo alla pagina) che passa per i comuni di Fara Novarese e Sizzano, dove si producono le due omonime d.o.c.. Da qui poi si arriva alla meta finale: Ghemme, dove si produce un eccellente d.o.c.g.. sempre a base nebbiolo. Il terreno fluvio-glaciale composto da argille e sabbia derivanti dall'erosione di ciottoli del ghiacciaio del Monte Rosa, conferisce a questo vino mineralità e complessità davvero uniche. Il produttore storico più celebrato è Antichi Vigneti di Cantalupo, la cui cantina è sempre aperta per visite ed acquisti. Al suo interno è presente anche un infernot, luogo caratteristico dell'edilizia rurale piemontese, destinato in passato a contenere le provviste e oggi colmo di preziose bottiglie. Per fare due passi in collina, si imbocca un sentiero proprio dietro l'azienda e in breve si raggiungono i preziosi filari di nebbiolo coltivati da Cantalupo.
Un altro vigneto che merita una visita è il "Ronco dell'ulivo", di proprietà di Torraccia del Piantavigna: per arrivarci si imbocca la strada vicinale Vigne Vecchie e lo incontra presso la prima curva. Sempre a Ghemme, nel centro dell'abitato, visitate anche il castello-ricetto: un piccolo borgo fortificato di costruzione medioevale molto ben conservato e popolato ancora oggi da abitazioni e cantine. Tra queste c'è la sede di un'altra azienda vinicola d'eccellenza: Rovellotti.


In conclusione, si ricorda che questo itinerario è fattibile in giornata, ma al fine di percorrerlo e apprezzarlo davvero tutto, consigliamo di spezzarlo in due giorni. Un'altra soluzione è quella di selezionare a propria discrezione alcuni tra gli spunti proposti.



AP

Non dimenticare di postare le tue foto con l'hashtag #altopiemonte