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  • Il Sentiero del Ghemme

    Provincia di Novara

Una delle 5 D.o.c.g. piemontesi prende il nome da un piccolo paese sulle colline novaresi: si tratta di Ghemme, che è anche luogo d'origine di Alessandro Antonelli e sede di un castello-ricetto medioevale in ottimo stato di conservazione. Per questi motivi e non solo, dedichiamo l'intero itinerario alla scoperta di questa località davvero speciale.


Per raggiungere la destinazione, percorrete l'autostrada A26 dei Trafori e uscite a Romagnano Sesia / Ghemme. Oppure dall'autostrada Torino-Milano, uscite a Novara Ovest e percorrete la SS 299 per circa 20km.

1.

La prima tappa suggerita è sulla collina che domina il paese. Per una piacevole e semplice passeggiata tra i vigneti, imboccate la strada per Cavaglio d'Agogna (SP22) e poi seguite l'indicazione per l'Agriturismo Il Cavenago. Posteggiata qui l'auto, si prosegue a piedi scegliendo tra due alternative:

  • Percorso breve (15/30 minuti): seguite la strada e immergetevi nel paesaggio completamente vitato: qui nasce sua maestà il Nebbiolo, ma non dimentichiamo alcuni importanti comprimari come la Vespolina, varietà autoctona che dà vita ad un vino molto fresco e speziato. E poi l'Uva rara, la Croatina e infine l'Erbaluce, da cui deriva il bianco locale.
    Dopo poche centinaia di metri si incontra una curva: qui lasciate la strada e proseguite dritto sulla piccola altura: da sopra potrete osservare a nord le Alpi con il Monte Rosa e, proprio sotto di voi, tutto l'abitato di Ghemme da cui svetta l'alto campanile della Chiesa.


  • Percorso esteso (1/2 ore circa): dopo aver visto il panorama tornate indietro leggermente, lasciatevi l'acquedotto a sinistra e scendete per una mulattiera. Arrivati alla fine risalite sulla strada che conduce in collina e seguite i segnavia del "Sentiero Novara" fino alla vecchia fornace. (Per maggiori info contattateci). Da qui si entra nell'area chiamata "Baraggiola", il vero polmone vinicolo di Ghemme.
    Fermatevi a raccogliere ed osservare il terreno: questo suolo ha un'origine fluvio-glaciale, ed è composto da argille e sabbia derivanti dall'erosione di ciottoli del ghiacciaio del Monte Rosa. Ecco il segreto, la particolarità che conferisce al vino mineralità e struttura eccezionali.
    A questo punto decidete se proseguire su questo sentiero ancora per un paio di chilometri, arrivando fino alla Chiesa di San Clemente, oppure ripercorrere all'indietro la strada fino al punto di partenza.


Photo: Stefano Pescio

2.

Dopo l'escursione, sarà probabilmente tempo di sedersi a tavola. Per il pranzo la scelta migliore è senza dubbio la struttura presso cui è rimasta l'auto. Il Cavenago è una splendida villa seicentesca, mantenuta allo stato originale ed ora sede di un accogliente agriturismo. Dotato di un'ottima lista vini, propone specialità culinarie tipiche come la Paniscia ed il brasato al Ghemme. Troverete inoltre un'area pic-nic con barbecue e un bed&breakfast con ampie camere e l'esclusiva suite del Conte.

Photo: Stefano Pescio

3.

Nel pomeriggio, si scende dalla collina per una visita al produttore storico più celebrato di Ghemme: Antichi Vigneti di Cantalupo. Potrete degustare ed acquistare bottiglie che rappresentano la massima espressione dei vitigni locali, ed osservare un caratteristico Infernot. Il tutto sotto la sapiente guida del proprietario Alberto Arlunno, che vi racconterà anche dell'antico legame esistente tra Ghemme e l'abbazia di Cluny.

Un'altra cantina che merita senz'altro la visita è quella di Paride Chiovini, piccolo produttore di tradizione famigliare che sta emergendo grazie alla qualità delle sue etichette. I suoi vini traggono ispirazione dagli Dei e dagli Eroi dell'antica Grecia, che hanno personalità inconfondibili ma vicende che si intrecciano in una radice comune. L'azienda si trova a Sizzano, comune adiacente a Ghemme, in via Garibaldi 20.

Caratteristiche organolettiche del Ghemme D.o.c.g.
COLORE: rosso granato intenso con riflessi mattonati dopo lunga maturazione
ODORE: profumo caratteristico intenso di violette, con sentori speziati, etereo e di liquirizia
SAPORE: al gusto è tannico e particolarmente strutturato, buona acidità con fin di bocca amarognolo.

4.

Portandosi nel centro dell'abitato, è visitabile il castello-ricetto: si tratta di un piccolo borgo fortificato di costruzione medioevale molto ben conservato; edificato tra il XI ed il XV secolo per far fronte alle incursioni ed ai saccheggi di francesi e spagnoli e come rifugio per la popolazione e le derrate alimentari, è popolato ancora oggi da abitazioni e cantine. Tra queste c'è la sede di una azienda vinicola d'eccellenza: Rovellotti.

Photo: Stefano Pescio

Altra grande opera di rilevanza storica è la Chiesa Parrocchiale, che ospita importanti affreschi del settecento ma soprattutto lo scurolo della Beata Panacea, progettato dal grande architetto Alessandro Antonelli. A proposito, lui nacque proprio a Ghemme presso "Casa Caccioni", dove è collocata una lapide.

5.

Ultima tappa ancora dedicata alla degustazione. A poche centinaia di metri dal casello autostradale, c'è Casafrancoli, showroom delle Distillerie Luigi Francoli e dell’Azienda vinicola Torraccia del Piantavigna. Si tratta di un punto di riferimento per l'assaggio e l’acquisto di grappe, distillati, liquori e vini di qualità. All'interno è presente anche la Biblioteca Internazionale dell’Acquavite e del Liquore.


Da annotare: ogni primo week-end di maggio si tiene la "Mostra mercato del vino Ghemme D.o.c.g.", una festa eno-gastronomica che richiama ogni anno migliaia di persone all'interno del Ricetto.


AP

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